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Siamo riusciti a guardare meglio il BH di Centaurus A, ecco cosa abbiamo scoperto

Il Murchison Widefield Array (MWA) ha aiutato gli scienziati a superare un limite nell'esplorazione del buco nero supermassiccio della Galassia Centaurus A, ecco cosa hanno scoperto.

Il Murchison Widefield Array (MWA) ha aiutato gli scienziati a superare un limite nell’esplorazione del buco nero supermassiccio della Galassia Centaurus A, ecco cosa hanno scoperto.

Sulla rivista Nature Astronomy è stato recentemente pubblicato un articolo che spiega come gli astronomi della Curtin University australiana siano riusciti ad ottenere delle immagini delle radio-emissioni provenienti dal buco nero super massiccio presente all’interno della Galassia.

E’ importante ricordare che Centaurus A è la Galassia Attiva più vicina a noi nonchè una delle più forti radiosorgenti conosciuta. Abbiamo già precedentemente trattato di questo corpo celeste nell’articolo sul jet relativistico emesso dal buco nero principale.

Il nuovo articolo di Nature

Finora gli scienziati non si sono spinti mai oltre il limite di 10-100mila parsecs di osservazioni intorno al buco nero supermassiccio, questo a causa delle limitazioni nelle strumentazioni che sono state usate.
Grazie al telescopio MWA, un array di 4.096 antenne a bassa frequenza situato nell’Australia occidentale , gli scienziati pilotati da Ben McKiley hanno ottenuto delle immagini della sorgente radio nelle vicinanze del Buco Nero, scoprendo che il getto fuoriuscente ha una velocità di 1.100 km/s, ma la cosa più sensazionale è la distanza che le emissioni radio percorrono, come si può notare dalle immagini.
Una mappa della densità stellare intorno al buco nero (immagine presa dall'articolo)
Questa immagine spettacolare ci rivela come vedremmo la galassia nel nostro cielo se potessimo osservare le onde radio ad occhio nudo. (nel video iniziale Anton Petrov la mette a rapporto con la Luna)
Categories: Astrofisica
Michele Zanoni:
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